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Fauci, il Covid non sarà eliminato. E si affaccia una nuova mutazione

Infettivologia Redazione DottNet | 22/09/2022 20:38

In Italia s'inverte la curva dei contagi, ma scendono i ricoveri

Anthony Fauci non ha dubbi: E' molto "improbabile" che il Covid venga eliminato ed una nuova variante 'sospetta' è all'orizzonte. Il consigliere medico del presidente Biden è preoccupato quando ha fatto riferimento alla mutazione del Covid BA.2.75.2 ed ha affermato: "Non siamo al punto in cui ci dovremmo trovare, quando diciamo che dovremo convivere con il virus è perché sappiamo che non lo sradicheremo". "La vera domanda da porsi - ha precisato - è se riusciremo ad eliminarlo dagli Usa e dal mondo, e la risposta è che è improbabile in quanto siamo di fronte ad un virus altamente trasmissibile e l'immunità che si produce nell'organismo grazie ai vaccini o al contagio stesso è transitoria". Il direttore dell'Istituto nazionale delle malattie infettive Usa - che lascerà l'incarico a fine dicembre - ha fatto presente che chiaramente rispetto a due anni fa "si sta andando nella giusta direzione, ma i contagi sono ancora inaccettabilmente alti". Inoltre - ha concluso " vedremo con tutta probabilità una nuova variante emergere in autunno-inverno".

Intanto in Italia dopo 4 settimane si inverte la curva dei contagi Covid-19, che segna +11,3% in 7 giorni. Continua invece la discesa di ricoveri ordinari (-9,6%), delle terapie intensive (-8%) e dei decessi (-12,8%). In calo anche i casi attualmente positivi (-8,8%) e le persone in isolamento domiciliare (-8,8%). E' quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 14-20 settembre. "Dopo 4 settimane consecutive di calo si registra un modesto aumento dei nuovi casi - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - che passano da quasi 108mila a 120mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 17 mila casi al giorni". Dati, che secondo Cartabellotta sono "da monitorare con attenzione nelle prossime settimane, vista la concomitanza di vari fattori che possono determinare un aumento dei nuovi contagi di imprevedibile entità: riapertura delle scuole, maggiore frequentazione dei luoghi chiusi con l’arrivo dei primi freddi, decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici dal 30 settembre. Ecco perché alle porte dell’autunno - ammonisce - è fondamentale per le categorie a rischio effettuare al più presto il secondo richiamo del vaccino, visto il declino dell’efficacia nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni", raccomanda.

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La 'geografia' dei contagi indica nel dettaglio che in 6 Regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -1,5% della Sicilia al -13,1% della Calabria), mentre in 15 Regioni si hanno incrementi molto eterogenei (dal +0,1% dell’Abruzzo al +58% della Provincia Autonoma di Bolzano). Rispetto alla settimana precedente, in 36 province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,3% di Genova al -35,9% di Vibo Valentia), mentre 70 Province segnano un incremento (dal +0,2% di Verona al +88,9% di Biella); stabile la Provincia di La Spezia. L’incidenza rimane sotto i 500 casi per 100mila abitanti in tutte le Province: dai 67 casi per 100.000 abitanti di Barletta-Andria-Trani ai 384 di Vicenza.

"Sul fronte degli ospedali - afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe - continua la discesa nei ricoveri sia in area medica (-9,6%) che in terapia intensiva (-8%)". In otto settimane i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 150 in area critica e da 11.124 a 3.495 in area medica. Al 20 settembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 5,5% in area medica (dal 3,2% della Toscana al 19,4% della Valle D’Aosta) e dell’1,6% in area critica (dallo 0% di Molise e Valle d’Aosta al 4% della Provincia Autonoma di Bolzano). "In lieve diminuzione gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - puntualizza Mosti - con una media mobile a 7 giorni di 14 ingressi/die rispetto ai 16 della settimana precedente". Prosegue inoltre il calo dei decessi: 334 negli ultimi 7 giorni (di cui 29 riferiti a periodi precedenti), con una media di 48 al giorno rispetto ai 55 della settimana precedente.

6,8 MLN GLI ITALIANI NON VACCINATI - In Italia sono 6,81 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti Covid di cui quasi 5,71 milioni attualmente vaccinabili, pari al 9,9% della platea (dal 7,2% del Lazio al 13,6% della Valle D’Aosta) e 1,11 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da meno di 180 giorni, pari all’1,9% della platea (dall’1,3% della Valle D’Aosta al 2,9% delle Marche).

Dal report emerge inoltre che, nella settimana 14-20 settembre, calano sensibilmente i nuovi vaccinati: 1.480 rispetto ai 2.249 della settimana precedente (-34,2%). Di questi il 36,9% è rappresentato dalla fascia 5-11: 546, con una riduzione del 44,3% rispetto alla settimana precedente. Cala ancora tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 311 (-6,9% rispetto alla settimana precedente). Nella fascia 5-11 anni, sono state somministrate 2.600.463 dosi: 1.405.619 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.285.186 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 38,4% con nette differenze regionali: dal 21,1% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,9% della Puglia.

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